Percorrendo in auto la strada litoranea adriatica salentina, a circa 5 Km. da San Cataldo (l’antico Porto Adriano a servizio di Lecce) si raggiunge la zona umida delle Cesine che si estende per 620 ettari con la sua Oasi Naturalistica di rara bellezza, caratterizzata dalla presenza di una ricca e varia vegetazione oltre ad una numerosa fauna stanziale e migratoria.
Il suo nome deriva dal latino “Seges” (zona incolta, abbandonata) e ricorda la pratica medioevale di tagliare gli alberi e di bruciare i boschi per ricavare terreni fertili. Era una cittadella che si ergeva nei dintorni del castello di caccia realizzato da Alfonso Dell’Acaya.
I due stagni Salapi e Pantano Grande, alimentati dalla piogge, sono separati dal mare da un cordone di dune sabbiose. L’oasi è stata istituita nel 1978 a seguito della dichiarazione di valore internazionale della zona per effetto della convenzione firmata a Ramsar (Iran) il 2/2/1971 e nel 1980 è stata riconosciuta Riserva Naturale dello Stato di Popolamento animale. Attualmente l’Oasi, che comprende 380 dei 620 ettari della zona umida, è gestita dal WWF.