Paese che vai, tradizioni che trovi. Anche, e soprattutto, legate all’universo religioso. Nei piccoli centri le feste patronali sono particolarmente sentire, hanno un profondo valore simbolico, il più delle volte sono collegate ad antichi riti propiziatori e di purificazione connessi, a loro volta, ad antiche cerimonie pagane. Nei primi anni del cristianesimo, infatti, la Chiesa aveva collocato le proprie feste nelle date di quelle pagane per avvicinare il popolo contadino alla nuova religione. Non a caso molte feste patronali si svolgono proprio nello stesso periodo in cui si celebravano avvenimenti legati soprattutto all’agricoltura.
Una terra ricca di storia, cultura e tradizioni popolari
Feste patronali e ricorrenze
La terra salentina è ricca di storia, cultura, tradizioni popolari e Vernole, con le sue frazioni, non è da meno.
La terra salentina è ricca di storia, cultura, tradizioni popolari e Vernole, con le sue frazioni, non è da meno.
Ss. Anna e Gioacchino
I genitori della Vergine Maria sono i santi patroni della città e a loro sono dedicati due giorni di festeggiamenti solenni. Il 25 e il 26 luglio, come da tradizione, le mamme in dolce attesa raggiungono Vernole e chiedono l’intercessione di Sant’Anna per ottenere un parto senza complicanze. E infatti, sono sempre più numerose le famiglie con i neonati, che da ogni parte della provincia fanno la fila per entrare nella Chiesa Parrocchiale dove vengono esposti i simulacri dei Santi. La città, ovviamente, “indossa” gli abiti della festa. Le vie principali vengono addobbate con le tradizionali luminarie perché oltre all’aspetto prettamente religioso, la ricorrenza assume anche una valenza civile.
Madonna di Roca
Una delle tradizioni religiose più sentite è legata ai festeggiamenti della Madonna delle Grazie, detta anche Madonna di Roca dal nome della località che ospita il Santuario inserito in una cappella rupestre sulle coste dell’Adriatico. La tradizione risale al 1480, quando la Terra d’Otranto era nel mirino delle invasioni turco-ottomane a seguito delle quali furono rasi al suolo gli insediamenti lungo la costa costringendo le popolazioni locali a trasferirsi nell’entroterra. Qui, le popolazioni in fuga costruirono nuovi insediamenti, tra cui Vernole. In assenza di vittime, gli stessi abitanti di Vernole e dei villaggi vicini, si convinsero che a salvarli fosse stata la Beata Vergine Maria alla quale sono dedicati i festeggiamenti che si svolgono tra la Marina di Roca Vecchia e Vernole l’ultimo sabato di Aprile.
Madonna delle Grazie
Fede, amore e devozione scandiscono un’altra ricorrenza religiosa tipica di Strudà, riservata alla Madonna delle Grazie alla quale è dedicato il martedì dopo Pasqua. In onore della Vergine è organizzata una solenne processione per accompagnare la statua sacra dalla chiesa Madre (intronizzata a Pasqua) nel suo sito originario.
Madonna del terremoto
Il 19 gennaio, a Strudà, si celebra la Madonna del Terremoto e per l’occasione, secondo un’antica tradizione, viene accesa la “fòcara” in onore della Vergine, ma anche come momento collettivo di devozione da vivere tutti insieme. La Patrona è stata ribattezzata “Madonna del Terremoto” dopo un miracolo avvenuto nel 1833. Il 19 gennaio di quell’anno la terra iniziò a tremare a causa di un forte sisma. Gli abitanti di Strudà, terrorizzati, accorsero in chiesa, presero la statua dalla Madonna per portarla nella piazza dove rimase per tutta la notte. Per riscaldarsi e scacciare il freddo, i fedeli accesero dei fuochi la cui presenza è evidente, al giorno d’oggi, nella fòcara che anno dopo anno viene incendiata in suo onore.
Madonna della neve
Sempre a Strudà, il 4 e il 5 agosto si festeggia la Madonna della Neve la cui storia è strettamente legata ad un sogno di un giovane nobile romano, Giovanni, al quale la Vergine avrebbe rivelato il luogo in cui trovare neve fresca. Quando al risveglio rivelò il sogno al Papa ebbe una sorpresa: anche il Pontefice, Liberio, aveva fatto lo stesso sogno. Effettivamente la rivelazione della Vergine si rivelò in tutto il suo prodigio e sul luogo ammantato di neve, nonostante fosse agosto, fu eretta una basilica voluta dal papa e finanziata dal giovane nobile. La basilica in questione è quella romana di Santa Maria Maggiore. A Strudà i festeggiamenti sono particolarmente sentiti e le celebrazioni religiose sono accompagnate da quelle civili. Alla Madonna della Neve è dedicata una statua costruita sulla riproduzione del pozzo cinquecentesco, in pietra leccese, distrutto nel 1958 e ricostruito nel 2002.
San Gregorio Nazianzeno
San Gregorio Nazianzeno è il patrono di Acquarica di Lecce e a lui sono dedicati i festeggiamenti del 21 agosto. La chiesa Madre, che porta il suo nome, fu eretta nel 194 per volontà di Monsignor Leone Greco al posto della vecchia che versava in pessime condizioni. Dell’antico edificio è rimasto il campanile, datato 1525, e due tele: una di San Gregorio e l’altra della Madonna del Rosario. Il culto verso il dottore della Chiesa, con conseguente patrocinio della città, risalirebbe alla fine del XV secolo, a seguito di un incontro tra il barone Girolamo Guarini e lo stesso Gregorio, avvenuto in Albania. Il nobile, in fuga dalle autorità imperiali, fu incoraggiato proprio da santo a rientrare in patria perché nell’est Salento avrebbero regnato pace e tranquillità. E così fu. Guarini, in segno di riconoscimento, lo proclamò patrono di Acquarica di Lecce.
Madonna del buon consiglio
Gli abitanti di Acquarica di Lecce sono molto devoti anche alla Madonna del Buon Consiglio. Secondo la leggenda, avrebbe allontanato i turchi impegnati in una delle loro scorrerie. Una volta giunti nei pressi di una rudimentale Cappella in cui era custodita una icona con l’immagine della Madonna del Buon Consiglio, furono investiti da una luce intensa ed accecante dalla quale spuntò una misteriosa Signora che aveva in braccio un bambino. Era vestita di azzurro, aveva un’espressione severa e mentre sollevava la sua mano a mò di rimprovero, alle sue spalle si alzò una nebbia fitta che aiutò gli abitanti a nascondersi. I festeggiamenti religiosi si celebrano il 26 aprile. Ad essi è collegata anche la rinomata Fiera Mercato che si svolge il 1° maggio.
Madonna dell'Assunta
Vanze è un piccolo centro dal grande cuore che pulsa per la Madonna dell’Assunta a cui è dedicata una statua che dalla cima della colonna di Piazza Fiume, avvolge la popolazione in un abbraccio materno. La chiesa Matrice, sempre intitolata alla Vergine, fu costruita sulle rovine di un precedente edificio nel 1730 per poi essere consacrata nel 1748.
La festa, una tra le più importanti per la religione cristiana, viene celebrata il 15 agosto.
La comunità di Vanze, e con essa anche quelle dei paesi vicini, partecipa in maniera sentita alle celebrazioni sia liturgiche che pagane.
Santo Stefano
Il culto di Santo Stefano, compatrono di Pisignano con Santa Severina ha origini antichissime e si festeggia l’11 e il 12 settembre. Il primo giorno si tiene una messa solenne, seguita dalla tradizionale processione per le vie del paese. Il secondo, le sante messe e la festa folkloristica e tradizionale salentina con bande e concerti di pizzica. Il tutto adornato da splendide luminarie.
Santa Severina
Santa Severina, protettrice di Pisignano viene celebrata l’8 gennaio. La chiesa eretta in suo onore è una piccola costruzione alla periferia del paese eretta non lontano da dove sorgeva il precedente edificio sacro crollato secoli prima. Secondo antiche testimonianze, il culto della patrona sarebbe strettamente legato alla famiglia Severini. Don Geronimo Severini fece erigere la nuova chiesetta utilizzando pietre di quella franata.
Le celebrazioni in onore della santa si sodano attraverso la celebrazione di una messa solenne, la processione con il simulacro della vergine e martire e, non da ultimo, con il paese in festa tra storia e folklore.
Mater Domini
L’11 e il 12 settembre Pisignano omaggia la compatrona Maria SS. Mater Domini. Ai solenni festeggiamenti religioso si alternano momenti civili con la partecipazione affettuosa e sentita di tutta la popolazione. Sono sempre più numerosi i fedeli che prendono parte alla tradizionale processione, per le vie del paese, con l’immagine della Madre di Dio. Come in altre celebrazioni di questo tipo, la festa coinvolge tutta la comunità che si attiva per offrire il meglio anche ai visitatori che, in quei giorni, si riversano nella suggestiva frazione di Vernole.
Sant'Oronzo
La festa patronale di Sant’Oronzo ad Acaya viene celebrata la prima domenica di settembre. Il culto di Sant’Oronzo, vescovo di Lecce e martire della persecuzione neroniana, risale alla fine del 700, quando Emilia Vernazza, proprietaria del Borgo collocò la sua statua sulla porta di ingresso al Borgo fortificato, diffondendo così il suo culto. E’ una festa molto sentita e le celebrazioni religiose sono accompagnate da grandi festeggiamenti civili.
Festa di San Paolo
Una ricorrenza particolarmente sentita ad Aaya è la Festa di San Paolo Apostolo. Il 29 giugno il bellissimo borgo salentino si illumina per onorare il Santo delle Tarantate. Le strade, addobbate a festa, accolgono la processione che parte dalla piccola cripta a lui dedicata, al di fuori delle mura fortificate, che procede, con la statua in alto, verso la chiesa madre.
Originariamente Acaya è stata meta di pellegrinaggio per coloro che erano stati morsi dalla tarantola, e proprio alla luce di questo evento, l’appuntamento religioso si combina con la tradizionale benedizione dei Tarantati. E così, nel tempietto di San Paolo, il ritmo incalzante della pizzica scacciava l’entità maligna dei tarantati che, in trance, si dimenavano in danze sfrenate per cacciare dal corpo e dall’anima veleno e sudore.
Madonna Addolorata o "dei pampasciuni"
Ogni primo venerdì di marzo, ad Acaya, si svolge la Festa della Madonna Addolorata o Madonna dei pampasciuni (bulbo simile alla cipolla, apprezzati e diffusi in loco). Le origini della festa sono da ricercare nel lontano 1714. Il primo venerdì di marzo di quell’anno i pirati turchi sbarcarono sul litorale salentino e raggiunsero Acaya. Una volta arrivati nel centro del paese si diressero nella chiesa matrice facendo irruzione nonostante la messa, in pieno svolgimento, dedicata alla Madonna Addolorata. Gli invasori, commossi dalla profonda devozione dei fedeli, o forse dalla solennità e semplicità del rito liturgico, decisero di ritornare sulle loro navi e di andare via senza portare a termine i progetti criminosi. Si parlò di miracolo e da allora, ogni primo venerdì del mese di marzo, si celebra una ricorrenza commemorativa e di ringraziamento alla Madonna Addolorata. Contestualmente si celebra la festa “de li pampasciuni”.